domenica 4 febbraio 2018

La virgilia Commedia,atto secondo,scena terza.

La virgilia commedia e' un testo scritto in epoca remota,che narra sotto forma di opera teatrale il viaggio dantesco dal punto di vista di Virgilio.Di autore ignoto ,si compone di tre atti(con 34 scene il primo,mentre con 33 gli altri due)i quali riprendono molto fedelmente la struttura del capolavoro del sommo poeta grazie ad una successione di terzine con rima incatenata.Il metro,invece,non e' affatto l'endecasillabo,dato che alcuni versi avrebbero secondo la leggenda un numero di sillabe superiore alle quaranta(cio' e' probabilmente dovuto all'incapacita' dell'autore).Vi proponiamo qui l'unica parte del testo a noi pervenuta(relativo al terzo canto della Divina Commedia)con la speranza che possano essere rinvenuti anche i versi mancanti di questo occulto lavoro.

Procedemmo oltre nel secondo regno,
dopo che catone 
blocco' casella,a mio avviso di lode non degno,
anche se io nella ressa ero obbligato a prestare attenzione.
A quel punto rimanemmo soli,
sotto un sole che emanava luce a profusione.
Per questo volevo bagnarmi la mente di freschi oli,
e non potendo per la fretta,
rimasi come uno che ha per tristezza dogli.
Ma come detto,la mestizia non era per lo sgrido alla fu negletta
voglia di dipartirmi dai cantigli
della pur noiosa esibizione,rispetto a Omer cadetta,
quando ero preso all'arrendermi agli sbadigli.
Dante sbagliava se cio' temeva,
quindi tu,lettor,Commedia ora pigli
e sbarri quella parte che non e' come si credeva!
A parte cio' diro' che stimavo il Toscan esser valente...
pero' dopo che vidi che per mia mancanza piangeva
mi dissi che Firenze fu sin troppo clemente
nel dar lui quella pena,tanta e' stupidita in lui folta.
Ed una volta acquietato il mio bambino gemente,
costretto dal suo stilo fui a dar una spiegazione colta
al fatto che non tutto si puo' enunciare,
altrimenti anche la trinita' dall'oscurita' sarebbe tolta.
Fui tanto bravo dal dubbio lui dispiegare 
quanto,una volta vista una somma montagnetta,
a rifiutarmi ad essa arrivare.
Non sono di certo il fratello dell'amante di Lauretta
che il ventoso alla velocita' della luce pedala di pianta sana 
tanto che la cima del Purgatorio gli par una scaletta.
Per fortuna lungo la piana 
scorsi delle anime rivestite delle divin brache,
alle quali per assenza di cartelli poter chieder una via piu' sana.
Ma dato che avanzavano piu' lente di lumache,
ci movemmo noi, 
noi che in loro confronto eravam pache.
Di li' avvenne poi 
che l'indicazioni ci diedero
non senza che la schiera i dubbi suoi
risolse grazie a me misero.
Tutti infatti verso il sottoscritto volti,
perche' Dante non facesse passare i rai' chiesero.
Misero,visto che gia' a non so a quanti stolti
lo spiegai quando nell'altro regno
incontrai quelli che dannati eran da morte colti.
Infine s'avvicino' quello recante in pett'un segno
per chiedere al mio infante di far i suoi cari pregare 
al fine di diminuire il suo pegno:
Cio' mi fa giudicare 
piu' misere le anime purgate dell'infestati spirti
poiche',pur servendogli,sull'appoggio d'amici non sa'n contare.

MATTEO

1 commento:

  1. L'idea è molto carina. Devo dire che il linguaggio mi ha creato qualche difficoltà (pache?) mentre è geniale il riferimento al Monte Ventoso. Continua. A. G.

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